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come riconoscere, prevenire e difendersi dal bullismo

 

 

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Ø Cos'è il Bullismo?

Ø Il Cyberbullismo – Quando l'Aggressione si Sposta in Rete

Ø La Vittima: Riconoscere i Segnali d'Allarme

Ø Il Bullo e il Cyberbullo: Il Profilo e le Cause

Ø Strategie di Prevenzione in Ambito Scolastico ed Educativo

Ø L'Intervento: Cosa Fare di Fronte a un Episodi

Ø Aspetti Legali e Normativa Italiana

Ø Strumenti e Contatti di Supporto

 

 COMPRENDERE IL FENOMENO:

Il bullismo è un fenomeno caratterizzato da azioni aggressive e intenzionali, ripetute nel tempo, messe in atto da una persona o un gruppo (il bullo o i bulli) nei confronti di una vittima percepita come più debole e incapace di difendersi.

Ci sono tre elementi chiave che definiscono il bullismo:

1.    Intenzionalità: L'azione è compiuta con il deliberato scopo di arrecare danno, offendere o causare disagio alla vittima.

2.    Ripetitività: Gli atti di prevaricazione non sono isolati, ma si ripetono nel tempo (settimane, mesi o persino anni).

3.    Asimmetria di potere: Esiste uno squilibrio di forza o potere tra il bullo (o il gruppo di bulli) e la vittima, che rende quest'ultima incapace di difendersi. Il bullo può essere più forte fisicamente, più popolare o più abile verbalmente.

Il bullismo può assumere diverse forme:

 

 

I ruoli nel bullismo:

Ruolo

Descrizione

Bullo

L'autore principale delle azioni aggressive.

Vittima

Il bersaglio delle aggressioni.

Sostenitore

Incoraggia il bullo attivamente ridendo o incitando.

Aiutante

Partecipa attivamente alle azioni del bullo.

Difensore

Interviene in aiuto della vittima.

Esterno (o Spettatore)

Osserva ma non interviene in alcun modo.

Il cyberbullismo (o cyberbullismo) è una forma di bullismo che avviene attraverso l'uso di strumenti digitali ed elettronici, come smartphone, tablet, computer, e piattaforme online (social network, chat, e-mail, videogiochi, ecc.).

È la manifestazione in Rete del bullismo tradizionale, ma con alcune caratteristiche specifiche che lo rendono particolarmente insidioso:

1.    Anonimato (o falsa identità): Il cyberbullo può nascondersi dietro un nickname o un profilo falso, sentendosi meno responsabile delle proprie azioni e spingendosi spesso oltre ciò che farebbe in un contesto faccia a faccia.

2.    Assenza di limiti spazio-temporali: A differenza del bullismo tradizionale (che avviene in luoghi e momenti specifici, come a scuola), il cyberbullismo può raggiungere la vittima ovunque e in qualsiasi momento (24 ore su 24, 7 giorni su 7), anche a casa, rendendola costantemente sotto pressione.

3.    Vasta platea e persistenza: Il contenuto offensivo (messaggi, foto, video) può essere diffuso a un pubblico vastissimo in modo rapidissimo e, una volta pubblicato in rete, può rimanere online per sempre, amplificando l'umiliazione e il danno per la vittima.

Esempi di Cyberbullismo:

L'impatto della tecnologia e dei social media sul fenomeno del bullismo è profondo e ne ha modificato radicalmente la natura. Questi strumenti non sono la causa dell'aggressività, ma fungono da potenti amplificatori del danno, trasformando un atto di bullismo locale in un fenomeno globale e persistente. La tecnologia e le piattaforme sociali come Instagram, TikTok, WhatsApp e Telegram hanno creato un nuovo "spazio di aggressione" caratterizzato da diversi fattori critici:

1.    La De-umanizzazione e la Disinibizione: Interagire tramite uno schermo riduce il contatto emotivo e l'empatia.

·        Effetto Trolling: La distanza fisica e l'anonimato parziale o totale offerti dalla rete spingono gli aggressori a dire o fare cose che non farebbero mai di persona (fenomeno della disinibizione online).

·        Mancanza di Feedback: Il bullo non vede la reazione emotiva della vittima (pianto, paura), rendendo più facile ignorare o negare la sofferenza causata.

2 La Permanenza e la Diffusione Illimitata: Il contenuto digitale, una volta       pubblicato o inviato, sfugge al controllo.

·        L'Effetto "Tatuaggio Digitale": Immagini, video e commenti umilianti possono essere salvati, ricondivisi e ripubblicati anche dopo la cancellazione iniziale. Ciò conferisce all'aggressione una durata illimitata e un potenziale di danno a lungo termine sulla reputazione e sul benessere emotivo della vittima.

·        La Vasta Platea: La diffusione può raggiungere non solo la cerchia di amici e conoscenti, ma chiunque in tutto il mondo, aumentando esponenzialmente la vergogna e l'isolamento della vittima.

3. L'Invasione della Sfera Privata

I social media e la messaggistica istantanea hanno annullato i confini tra la scuola/l'esterno e l'ambiente domestico.

·        Stress Costante: Il bullismo non si ferma quando si torna a casa. Le notifiche costanti e l'attacco che avviene nel proprio spazio privato annullano il senso di sicurezza della vittima.

·        Vulnerabilità Accresciuta: I ragazzi condividono gran parte della loro vita emotiva e privata online. Questo offre al cyberbullo un arsenale di informazioni sensibili (foto, chat, segreti) da usare come arma contro di loro.

4. Il Ruolo degli Algoritmi

Le piattaforme social sono progettate per massimizzare l'interazione e il coinvolgimento (engagement).

·        Viralità del Negativo: I contenuti che suscitano forte reazione emotiva (spesso quelli controversi, scioccanti o aggressivi) tendono a ricevere più clic, commenti e condivisioni. Gli algoritmi possono involontariamente dare maggiore visibilità ai post di cyberbullismo, favorendone la diffusione.

 

Riconoscere i segnali d'allarme è la prima e più cruciale forma di intervento per proteggere la vittima. Spesso, i ragazzi vittime di bullismo o cyberbullismo non chiedono aiuto direttamente per vergogna o paura. I segnali possono essere divisi in tre categorie principali: comportamentali, emotivi/psicologici e fisici.

Indicatori Comportamentali e Scolastici

Questi segnali riguardano i cambiamenti nelle routine, nelle interazioni sociali e nel rendimento scolastico.

·        Rifiuto della scuola o assenze frequenti: Il bambino o ragazzo inventa scuse frequenti e credibili (es. mal di pancia, mal di testa) per non andare a scuola o evita attività parascolastiche (sport, gite).

·        Isolamento Sociale e ritiro: Tendenza a isolarsi, a non partecipare alle attività di gruppo e a evitare gli amici (anche quelli che un tempo erano cari).

·        Cambiamenti nell'uso della tecnologia: La vittima può diventare improvvisamente ossessiva nell'uso del telefono (controllando continuamente i messaggi, in ansia) oppure può al contrario evitare del tutto i dispositivi, mostrando nervosismo se si tenta di guardarli.

·        Deterioramento del rendimento scolastico: Calo inspiegabile dei voti, difficoltà di concentrazione e perdita di interesse per lo studio.

·        Danni o perdita di oggetti: Tornare a casa con vestiti strappati, materiale scolastico rotto o oggetti personali "persi" o danneggiati.

Conseguenze Emotive e Psicologiche

Questi sono gli indicatori più profondi e che richiedono maggiore attenzione da parte degli adulti.

·        Ansia e Nervosismo cronici: Il ragazzo è costantemente teso, in allerta, e mostra paura ingiustificata in situazioni normali (es. sentire suonare il telefono, incontrare coetanei).

·        Cambiamenti d'umore improvvisi: Passaggio rapido da irritabilità e rabbia a scoppi di pianto o tristezza profonda.

·        Bassa Autostima e Sfiducia: Iniziare a sminuirsi, esprimere pensieri negativi su sé stesso ("non valgo niente", "è colpa mia") o mostrare forte senso di colpa non giustificato.

·        Disturbi del sonno: Difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni o incubi frequenti.

·        Sintomi di Depressione: Tristezza persistente, apatia, perdita di interesse verso attività che prima erano piacevoli. Nei casi più gravi, si può arrivare a autolesionismo o ideazione suicidaria (necessitano di intervento specialistico immediato).

Indicatori Fisici e Somatici

Il disagio psicologico si manifesta spesso attraverso sintomi fisici reali.

·        Sintomi Somatici inspiegabili: Lamentele frequenti e ricorrenti di mal di testa, mal di stomaco, o dolori muscolari senza una chiara causa medica.

·        Lividi e ferite: Tornare a casa con ecchimosi, graffi o tagli non spiegati o giustificati con versioni vaghe e poco convincenti.

·        Cambiamenti nell'appetito: Forte aumento o, più comunemente, diminuzione dell'appetito.

·        Problemi di Enuresi/Encoopresi: Nei bambini più piccoli, un ritorno all'incontinenza (urinaria o fecale) può essere un segnale di forte stress emotivo.

Il ruolo dell'adulto: Di fronte a uno o più di questi segnali persistenti, l'adulto (genitore o insegnante) deve intervenire con ascolto empatico, non con giudizio o minimizzazione, creando un ambiente sicuro che permetta alla vittima di confidarsi.

Gli aggressori non sono un gruppo omogeneo, ma condividono spesso tratti che riflettono un bisogno di controllo, una carenza di empatia e una gestione problematica della rabbia o dell'insicurezza.

1. Caratteristiche e Motivazioni del Bullo Tradizionale

Il bullo usa l'aggressività per ottenere potere e status sociale.

Caratteristica

Motivazione / Causa

Bisogno di Potere e Dominio

Il bullismo è un modo per affermare la propria superiorità nel gruppo, ottenendo attenzione e rispetto (o paura) dai coetanei.

Bassa Empatia

Difficoltà nel riconoscere o condividere i sentimenti della vittima. Senza empatia, il bullo non avverte rimorso per il danno inflitto.

Insicurezza Nascosta

In molti casi, l'aggressività maschera una profonda insicurezza personale o una bassa autostima. Aggredire gli altri serve a sentirsi forti e ad allontanare l'attenzione dalle proprie vulnerabilità.

Problemi Familiari o Educativi

Spesso, i bulli provengono da contesti familiari in cui c'è aggressività non risolta, scarsa supervisione o educazione incoerente. Il comportamento aggressivo può essere un modello appreso.

Impulsività e Scarsa Tolleranza alla Frustrazione

Difficoltà a gestire la rabbia e la frustrazione, reagendo con aggressività immediata quando gli obiettivi vengono ostacolati.

2. Il Profilo del Cyberbullo

Il cyberbullo agisce spinto dalle stesse motivazioni di base, ma potenziate dalle caratteristiche del mezzo digitale (anonimato e impunità):

3. Il Bullo Gregario (o Aiutante) e il Ruolo del Gruppo

La maggior parte dei casi di bullismo non coinvolge solo il bullo principale e la vittima, ma un intero gruppo di coetanei:

4. Conseguenze a Lungo Termine per l'Aggressore

Contrariamente alla percezione comune che "i bulli se la cavano sempre," le conseguenze per chi mantiene un comportamento aggressivo possono essere gravi in età adulta:

Le strategie di prevenzione in ambito scolastico ed educativo sono l'elemento chiave per contrastare efficacemente il bullismo e il cyberbullismo. L'obiettivo è creare una cultura scolastica basata sul rispetto, l'inclusione e la responsabilità.

Creazione di un Clima Scolastico Inclusivo e Positivo

Una scuola in cui gli studenti si sentono al sicuro e valorizzati è il primo baluardo contro l'aggressività.

·        Regolamento Condiviso e Chiaro: Il Regolamento d'Istituto deve includere politiche chiare contro il bullismo e il cyberbullismo, specificando le sanzioni e, soprattutto, le azioni rieducative. Tutti (studenti, personale, genitori) devono conoscerle.

·        Valorizzazione della Diversità: Promuovere programmi che celebrino le differenze culturali, fisiche e personali. L'inclusione riduce i fattori di rischio che portano all'isolamento e alla vittimizzazione (Capitolo 3).

·        Attività di Cooperative Learning: Strutturare il lavoro in classe in piccoli gruppi, con obiettivi comuni, aiuta a sviluppare le abilità sociali e l'empatia, riducendo la competizione aggressiva.

2. Programmi di Educazione Civica e Digitale

Educare all'uso consapevole della tecnologia è fondamentale per prevenire il cyberbullismo.

·        Educazione alla Netiquette: Insegnare le regole del buon comportamento online, sottolineando che il rispetto delle persone vale anche sul web.

·        Uso Consapevole dei Media e Privacy: Formare gli studenti sui rischi della condivisione eccessiva (oversharing) e sull'importanza di tutelare le proprie informazioni e immagini private, prevenendo atti come l'Impersonificazione o il Sexting non consensuale (Capitolo 2).

·        Peer Education (Educazione tra Pari): Coinvolgere studenti più grandi e formati (i peer educator) per sensibilizzare i più giovani sulle dinamiche del bullismo e del cyberbullismo. I ragazzi sono spesso più recettivi ai messaggi veicolati dai loro pari.

·        Sviluppo dell'Empatia Digitale: Utilizzare simulazioni e discussioni per far comprendere agli studenti l'impatto emotivo delle parole scritte e l'assenza di feedback visivo che caratterizza la comunicazione online.

3. Il Ruolo Attivo dei Docenti e del Personale ATA

Il personale adulto della scuola ha un ruolo essenziale nella sorveglianza e nell'intercettazione precoce.

·        Formazione Continua: Il personale deve ricevere una formazione specifica per riconoscere i segnali d'allarme (Capitolo 3) e applicare i protocolli di intervento (Moduli Operativi).

·        Sorveglianza Strategica: Monitorare attivamente gli spazi "caldi" (corridoi, bagni, cortili, mense) dove gli episodi di bullismo tradizionale avvengono più frequentemente, non solo la classe.

·        Creazione della "Figura Referente": Designare un Referente Scolastico per il Bullismo/Cyberbullismo (come suggerito dai Moduli Operativi) che sia un punto di contatto affidabile e formato per studenti e genitori.

·        Intercettazione Precoce: Se un docente osserva un atteggiamento di esclusione o una prima provocazione (anche verbale), deve intervenire subito, in modo discreto ma fermo, per evitare che la dinamica si consolidi e degeneri in bullismo o cybe

linee guida operative su come reagire e intervenire immediatamente in caso di un episodio di bullismo o cyberbullismo, distinguendo i ruoli.

Cosa Fare di Fronte a un Episodio

La chiave per un intervento efficace è agire con rapidità, coordinamento e riservatezza, focalizzandosi sulla sicurezza e il supporto della vittima.

1. Per la Vittima: Come Chiedere Aiuto e Reagire

La prima e più difficile azione per la vittima è rompere il silenzio.

·        Chiedere Aiuto Immediatamente: Rivolgersi a un adulto di fiducia (genitore, insegnante, psicologo scolastico) non appena l'episodio si verifica. Non si è mai soli in questo.

·        Non Reagire all'Aggressione (Online e Offline): Dare una risposta, specialmente sui social o nelle chat, alimenta il bullo e intensifica il conflitto. La migliore reazione è il silenzio e la segnalazione immediata.

·        Raccogliere Prove (Nel Cyberbullismo):

o   Salvare tutto: Fare screenshot di messaggi, commenti, foto umilianti e profili falsi.

o   Registrare i dati: Annotare la data, l'ora e la piattaforma su cui è avvenuta l'aggressione.

o   Non Cancellare: Le prove sono fondamentali per la scuola e, se necessario, per le autorità legali.

·        Bloccare l'Aggressore: Sulle piattaforme social, utilizzare la funzione per bloccare e segnalare l'utente che sta molestando.

2. Per i Testimoni/Spettatori: L'Importanza di Intervenire in Sicurezza

I testimoni hanno un potere enorme: possono interrompere il ciclo di violenza negando il consenso al bullo.

·        Non Restare in Silenzio: Il silenzio e l'indifferenza sono percepiti dal bullo come un'approvazione e isolano ulteriormente la vittima.

·        Non Intervenire da Soli: Non affrontare direttamente il bullo o il gruppo, specialmente se c'è rischio fisico. Questo potrebbe metterti in pericolo.

·        Segnalare Immediatamente: Rivolgersi al Docente, al Personale ATA, al Referente Scolastico o ai propri genitori. La segnalazione deve essere rapida e riservata.

·        Offrire Supporto alla Vittima: Dopo l'episodio, avvicinare la vittima in privato per offrire conforto e solidarietà, facendola sentire supportata e meno isolata.

3. Per gli Adulti (Genitori e Insegnanti): Linee Guida per l'Azione

Gli adulti sono i responsabili dell'intervento e della gestione del caso.

 

Azione Prioritaria

Per la Vittima

Per il Bullo/Cyberbullo

1. Ascolto e Accoglienza

Credere alla vittima: Accogliere il racconto senza minimizzare, giudicare o sminuire l'esperienza ("Non è nulla di grave", "Reagisci").

Separazione: Parlare con il bullo in un luogo riservato, senza giudicarlo o umiliarlo, ma focalizzandosi sulla gravità del comportamento (non della persona).

2. Raccolta Fatti

Aiutare a documentare l'accaduto (prove, date, testimoni) e stabilire i confini di sicurezza (es. non andare in luoghi isolati).

Raccogliere la sua versione dei fatti e spiegare chiaramente le conseguenze immediate del suo comportamento (sanzioni scolastiche, conseguenze legali, ecc.).

3. Intervento Coordinato (Scuola)

Attivare i Protocolli (Moduli Operativi): Il docente o genitore deve portare immediatamente la segnalazione al Referente Scolastico e al Dirigente per attivare l'azione formale.

Coordinarsi immediatamente con la famiglia del bullo per garantire che l'intervento sia coerente a scuola e a casa.

4. Supporto Specializzato

Prevedere, se necessario, un supporto psicologico specialistico per gestire lo stress, l'ansia e i traumi subiti.

Prevedere un percorso rieducativo e di supporto (es. consulenza psicologica) per comprendere le cause del suo comportamento aggressivo.

 

La Legge 71/2017: Disposizioni a Tutela dei Minori:

La Legge 29 maggio 2017, n. 71, è la prima normativa italiana specificamente dedicata al fenomeno del cyberbullismo, definito come "qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d'identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica." L'obiettivo principale della legge è la prevenzione e il contrasto degli atti di cyberbullismo, ponendo l'attenzione sui minori e sulla scuola come centro di intervento.

1. Il Ruolo della Scuola: Prevenzione e Formazione:

La legge attribuisce responsabilità precise all'istituzione scolastica:

·        Referente per il Cyberbullismo: Ogni scuola è tenuta a nominare un docente referente formato specificamente per coordinare le iniziative di prevenzione e gestire i casi.

·        Azione del Dirigente Scolastico: Il Dirigente Scolastico, informato dell'episodio, deve attivarsi per promuovere misure di carattere educativo (e non solo punitivo) nei confronti del minore aggressore. L'obiettivo primario è la rieducazione e la sensibilizzazione.

2. Il Diritto all'Oblio e la Procedura di Oscuramento:

Il cuore operativo della Legge 71/2017 è l'introduzione di una procedura rapida per tutelare la vittima, nota come diritto all'oblio digitale per i contenuti lesivi.

·        Richiesta di Rimozione (Autotutela): Il minore che ha compiuto almeno 14 anni o il genitore (se il minore è più piccolo) può presentare un'istanza direttamente al gestore del sito internet o del social media (es. Facebook, TikTok) per chiedere l'oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali diffusi.

·        Intervento del Garante della Privacy: Se il gestore non provvede entro 24 ore dalla ricezione della richiesta o non risponde entro 48 ore, l'interessato può rivolgersi direttamente al Garante per la protezione dei dati personali. Il Garante interviene emettendo un provvedimento e, in caso di inottemperanza, comminando sanzioni amministrative.

3. L'Ammonimento del Questore (Procedura non Penale):

La legge introduce una misura di carattere amministrativo, alternativa o precedente all'azione penale, per i minorenni (sopra i 14 anni) autori di cyberbullismo:

·        Procedura: Se non è stata sporta querela, la vittima (o i suoi genitori) può chiedere al Questore di ammonire il minore aggressore.

·        L'Ammonimento: Il Questore convoca il minore e i suoi genitori per avvertire il bullo sulle conseguenze legali del suo comportamento e lo invita a cessare l'attività lesiva. Questo atto formale costituisce un monito ufficiale e un deterrente.

In sintesi, la Legge 71/2017 sposta il focus dall'aspetto puramente sanzionatorio a un approccio più educativo e preventivo, garantendo al contempo alla vittima strumenti rapidi per la difesa della propria reputazione online.

Strumenti e Contatti di Supporto:

È fondamentale conoscere i canali ufficiali e professionali a cui rivolgersi in caso di emergenza o per ottenere consulenza e sostegno psicologico.Numeri Utili e Help line Dedicate Questi servizi sono attivi a livello nazionale e garantiscono anonimato e professionalità.

Servizio

Contatto

Funzione e Note

Telefono Azzurro

1.96.96 (Linea gratuita per bambini e adolescenti)

Offre ascolto, consulenza psicologica e legale per minori in difficoltà. È il principale punto di riferimento per le vittime di bullismo e cyberbullismo.

Linea Amica (Servizio Anti-bullismo e Cyberbullismo)

800.66.96.96 (Numero verde gestito dal MIUR - Ministero dell'Istruzione)

Offre supporto e consulenza a studenti, genitori e personale scolastico per la gestione e la prevenzione dei fenomeni.

Servizi di Emergenza

112 (Numero Unico Europeo)

Da utilizzare solo in caso di grave pericolo fisico imminente o per segnalare atti di violenza che richiedono l'intervento immediato delle forze dell'ordine.

Piattaforme di Segnalazione e Supporto Online:

Per il cyberbullismo, è cruciale interagire con le autorità e gli enti preposti alla sicurezza digitale.

·        Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza: Sono le l'autorità di riferimento per i reati commessi via Internet.

o   Modalità di contatto: Segnalazione online tramite i portali ufficiali o denuncia diretta presso gli uffici territoriali.

o   Ruolo: Si occupano delle indagini per identificare i cyberbulli (anche anonimi) e di tutti i reati correlati (diffamazione, diffusione di materiale illecito, revenge porn).

·        Garante per la Protezione dei Dati Personali:

o   Ruolo: In base alla Legge 71/2017, è l'organo a cui rivolgersi per chiedere la rimozione, l'oscuramento o il blocco di contenuti offensivi o denigratori, qualora il gestore del sito non abbia provveduto entro 48 ore dall'istanza della vittima.

·        Piattaforme Social (Strumenti Interni): Tutte le principali piattaforme (Instagram, TikTok, Facebook) mettono a disposizione strumenti rapidi per segnalare abusi, spam o profili falsi. Usare questi strumenti è il primo passo per chiedere la rimozione dei contenuti.

Risorse per l'Approfondimento e il Sostegno Psico-Sociale

Queste risorse aiutano le famiglie e le scuole a dotarsi di strumenti di prevenzione e recupero:

·        Sportelli di Ascolto Scolastico: La maggior parte degli istituti scolastici offre un servizio gratuito di consulenza psicologica a disposizione di studenti e genitori, gestito da professionisti esterni o interni.

·        ASL / Consultori Familiari: I servizi territoriali (Aziende Sanitarie Locali) offrono percorsi di psicoterapia e sostegno per affrontare le conseguenze emotive e psicologiche del bullismo, sia per la vittima che per l'aggressore.

·        Associazioni e Organizzazioni No-Profit: Molte associazioni specializzate nel supporto ai minori offrono materiali informativi, workshop e reti di sostegno per le famiglie.

E’ possibile anche utilizzare L'applicazione della polizia di Stato denominata “YouPol” che serve a comunicare in modo sicuro e, se necessario, anonimo con la Polizia di Stato per segnalare situazioni di bullismo, spaccio di droga, violenza domestica e crimini d'odio, inviando foto, video o messaggi geolocalizzati direttamente alle centrali operative. L'app non sostituisce il numero di emergenza 112, ma offre un canale di contatto alternativo per situazioni che richiedono un intervento o una verifica. 

Youpol: l'app per bullismo, spaccio e maltrattamenti in famiglia | Polizia  di Stato

Cosa puoi fare con YouPol:

·       Inviare segnalazioni: Puoi denunciare episodi di bullismo, spaccio, violenza domestica o discriminazione. 

·       Utilizzare contenuti multimediali: Puoi allegare foto, video o messaggi di testo alla tua segnalazione. 

·       Comunicare in tempo reale: Puoi interagire tramite chat con la centrale operativa della Polizia. 

·       Selezionare la lingua: È possibile scegliere tra diverse lingue per le segnalazioni. 

·       Garantire l'anonimato: Se non ti senti sicuro, puoi inviare le tue segnalazioni in forma completamente anonima. 

·       Localizzare la segnalazione: La segnalazione viene trasmessa in modalità geolocalizzata, così da aiutare le forze dell'ordine. 

 

 

Come funziona:

1.    Scarica l'app: 

È disponibile su gli store per dispositivi Apple. 

2.    Registrati o procedi anonimamente: 

Puoi creare un account utente o scegliere di inviare la segnalazione in forma anonima. 

·       Scegli la categoria: 

Seleziona il tipo di situazione che vuoi segnalare (es. bullismo, droga, violenza domestica). 

 

·       Aggiungi dettagli: 

Inserisci il tuo messaggio, allega foto o video e specifica la tua posizione. 

 

·       Invia la segnalazione: 

I contenuti saranno inviati direttamente alle centrali operative delle questure. 

 

Il Garante per la protezione dei dati personali interviene contro il cyberbullismo chiedendo la rimozione di contenuti offensivi e ha un protocollo di collaborazione con la Polizia Postale per proteggere i minori. Le vittime di cyberbullismo possono inviare un modello di segnalazione al Garante all'indirizzo email cyberbullismo@gpdp.it  se non ottengono la rimozione del contenuto dal gestore del sito entro 24 ore dalla richiesta. In alternativa, è possibile segnalare direttamente il problema al gestore del sito o, se si ha più di 14 anni, presentare la richiesta di rimozione autonomamente. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

        

 

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